Lo strabismo è una condizione che si manifesta con il disallineamento degli assi visivi degli occhi, causato di un malfunzionamento dei muscoli oculari. A seconda della direzione verso cui è rivolto l’occhio/gli occhi, lo strabismo può essere:
- Convergente (o Esotropia) – occhio rivolto verso l’interno
- Divergente (o Exotropia) – occhio rivolto verso l’esterno
- Verticale – occhio rivolto verso l’alto (Ipertropia) o verso il basso (Ipotropia)
A seconda dell’entità del disturbo e dell’età del paziente, lo strabismo può essere trattato tramite occhiali da vista o esercizi oculari. Nel caso in cui questi trattamenti non producano risultati soddisfacenti, è possibile ricorrere alla correzione chirurgica.
Si ricorre alla chirurgia dello strabismo in tutti quei casi in cui il disallineamento degli occhi è di entità significativa e, questo è valido per i bambini più piccoli, sia di ostacolo allo sviluppo della capacità visiva o determini posizioni anomale del capo. Lo scopo principale dell’intervento è quello di riallineare gli assi visivi, ottenendo quindi un miglioramento funzionale (quando possibile) ed estetico. L’operazione chirurgica per la correzione dello strabismo può essere eseguita sia su bambini che su adulti. Viene svolta in anestesia totale e ha una durata che può variare dai 30 ai 90 minuti a seconda del numero di muscoli su cui occorre intervenire. Tranne rari casi risulta necessario intervenire contemporaneamente su entrambi gli occhi, anche quando il difetto sembra riguardare uno solo. Per i pazienti in età pediatrica è consigliabile il ricovero. Nelle settimane successive all’intervento è possibile avvertire alcuni fastidi e un certo grado di sensibilità verso le fonti luminose; nell’arco di poche settimane, l’occhio operato si avvia verso la completa guarigione e verso un netto miglioramento dell’allineamento.